L’arte della resilienza

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Partiamo da una certezza; talento, tempismo, preparazione sono valori fondamentali per costruire un percorso di successo, ma niente è importante come la resilienza. Tra una persona di talento ed una resiliente, la seconda arriverà a conquistare i propri traguardi.

Poco apprezzata, poco sviluppata, la resilienza in realtà è l’ingrediente che dà sostanza al nostro viaggio. Va coltivata e sviluppata, è una qualità di enorme importanza, oggi più ancora di ieri.

Samuel Beckett implora «Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better» (Già provato. Già fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio). Una apparente vocazione al fallimento, in realtà un’implacabile invocazione al miglioramento continuo. L’immenso Nelson Mandela, che ritratto in «Ama il tuo nemico» chiede di essere ricordato non per i suoi successi ma per tutte le volte che, caduto, è riuscito a rialzarsi (e, aggiungo io, a diventare un uomo migliore).

La resilienza non può essere confinata a percorsi di sviluppo o di formazione, non può essere solo oggetto di studio, fattore di analisi psicologica, tema di cultura aziendale o elemento di sfida per chi si occupa di persone e organizzazione. La resilienza, intesa sia come abilità sia come scelta, è una promessa di felicità (Stendhal): per ogni singolo individuo, per le organizzazioni aziendali, per un Paese che è attraversato da meravigliose storie di resilienza, ma che non fa abbastanza per renderle strade maestre.

La parola resilienza ha un’origine antica. Il suo etimo latino richiama «il saltare indietro, il rimbalzare, il fare balzi». Fa venire in mente un movimento duplice, verso il basso e verso l’alto. L’etimo della parola resilienza non nega la caduta: anzi la prevede, la include, la annovera nel quotidiano come inevitabile. Ma accanto alla caduta, e sempre in un momento successivo, annuncia e dichiara la risalita, l’ascesa, la rinascita. Un “improvement” costante tramite l’esperienza.

Compito e dovere di chi nelle aziende si occupa di formazione e sviluppo, ma soprattutto di tutti coloro che gestiscono persone (il management), è promuovere e diffondere una cultura della resilienza come approccio alla vita. E generare idee e percorsi per svilupparla come abilità. Per il bene delle persone, Per il bene delle aziende, per il bene della società.

Se volete intraprendere un viaggio che vi porti lontano, iniziate a coltivare la resilienza.